basato su “La pioggia di stelle” dei fratelli Grimm
C’era una volta una bambina dalle trecce bionde.
Sin da quando era molto piccola, era rimasta orfana e nel villaggio in cui viveva non c’erano orfanotrofi o istituti che potessero prendersi cura di lei.
Così la bambina era costretta a vivere per strada, chiedendo l’elemosina e dormendo in una casa di fortuna che era riuscita a costruirsi con scatole di cartone, grandi foglie di palma e rami.
Un giorno, stanca di vivere in quel villaggio, decise di mettersi in cammino e cercare la fortuna altrove. Così, raccolti i suoi pochi averi in un sacco adibito a valigia, partì dal suo villaggio e imboccò una strada che passava per un bosco florido di piante e vasto.
Mentre camminava, incerta sul suo avvenire, incontrò sul ciglio della strada una vecchietta in lacrime.
“Perché piangi?” chiese la bambina dalle trecce bionde.
“Perché non ho nulla da mangiare” rispose la vecchietta.
Allora la bambina le donò l’ultimo pezzo di pane rimastole, pur sapendo che così non avrebbe avuto più nulla da mettere sotto i denti.
Proseguendo nel suo cammino incrociò un mendicante zoppo che faticava nel proseguire.
“Perché hai l’aria così triste?” chiese la bambina dalle trecce bionde.
“Perché non ho più un bastone al quale sorreggermi” rispose il mendicante.
Allora la bambina gli donò il bastone con cui si aiutava nel cammino, pur sapendo che così la sua marcia sarebbe stata più faticosa.
Dopo alcune ore incontrò una ragazza che tremava e restava immobile seduta su un tronco.
“Perché tremi?” chiese la bambina dalle trecce bionde.
“Perché ho freddo e non ho nulla di pesante con cui coprirmi”.
Allora la bambina le donò la sua coperta, pur sapendo che con l’avanzare della notte, il freddo si sarebbe fatto più pungente e lei non avrebbe avuto nulla con cui coprirsi.
Venne la notte e la bambina dalle trecce bionde cercò un posto in cui dormire. Trovò un giaciglio, ai piedi di un immenso olmo, ma non riuscì a prender sonno: il freddo era troppo intenso, i piedi le dolevano e lo stomaco vuoto brontolava.
Così, disperata, guardò il cielo e scorse migliaia di stelle che brillavano nel cielo buio.
“Che stupida sono stata nel dar via tutto quello che avevo!” esclamò la bambina.
Ma, d’un tratto, dalle fronde dell’olmo scivolò tra le sue mani una calda coperta e dal cielo le stelle iniziarono a cadere trasformandosi in preziose monete d’oro che la bambina raccoglieva con la sua camicetta sgualcita.
Il bosco e il cielo, infatti, avevano riconosciuto la generosità della bambina e le avevano fatto dono di regali preziosi.
Così la bambina non fu più costretta a subire il freddo e, con le monete d’oro, poté continuare il suo cammino alla ricerca di una nuova famiglia.
PAROLE DA IMPARARE
florido: ricco
ciglio: bordo
giaciglio: letto improvvisato con mezzi di fortuna
scorse: vide
fronde: rami con foglie