La terrificante leggenda di Halloween

La terrificante leggenda di Halloween

dalla leggenda di Halloween irlandese

C’era una volta, in una piccola cittadina irlandese, un ubriacone di nome Jack.
Jack era molto pigro e non amava lavorare. Passava tutto il suo tempo a oziare, bighellonando fuori i locali della città e bevendo vino, birra e whiskey.

Una sera di fine ottobre, Jack si trovava come suo solito in un sordido pub quando gli si avvicinò un uomo vestito molto elegantemente.
Chi sei?” gli chiese Jack con una voce un po’ traballante a causa dell’alcol.
Sono il diavolo– rispose l’uomo- e sono qui per prendere la tua anima

Jack si spaventò enormemente e, inizialmente, non riuscì a dire nessun altra parola.
Poi disse “Posso esprimere un ultimo desiderio, prima che tu abbia la mia anima? Vorrei un’ultimo boccale di birra, ma ho finito i soldi”.
Il diavolo annuì e si trasformò in una moneta per consentire a Jack di acquistare la birra.
A quel punto, però, Jack prese la moneta e se la mise in tasca accanto a una croce d’argento che portava sempre con sé.
Accanto alla croce, il diavolo non poteva ritrasformarsi.
“Se mi lasci andare– urlò il diavolo- ti concederò altri dieci anni, così potrai redimerti”.
Jack acconsentì e liberò il diavolo.

Passarono altri dieci anni.
Jack, però, non cambiò assolutamente la sua vita. Continuò a vagabondare tra un bar e l’altro, raccattando qualche spicciolo qua e là e a ubriacarsi.

Un altro giorno di fine ottobre, il diavolo tornò da Jack.
“Hai avuto dieci anni per cambiare, ma non l’hai fatto. Ora sono di nuovo qui per prendere la tua anima”.
Jack allora rispose “Prendila pure, ma prima ho diritto a un ultimo desiderio. Vedi quella mela su quell’albero? Mi piacerebbe molto poterla mangiare prima di seguirti”.
Il diavolo, allora, acconsentì e salì sull’albero per raccogliere il frutto.
Jack, però, fu lesto. Mentre il diavolo era ancora tra i rami, incise una croce sul tronco così che il diavolo non potesse più scendere.
Ti farò scendere solo se mi lascerai in pace per sempre” disse Jack.
Il diavolo acconsentì.
Mi hai battuto in astuzia per ben due volte– disse il diavolo- e, per questo, ti lascerò andare. Non prenderò più la tua anima. Addio“.

Jack fu enormemente felice. Consapevole che la sua anima non sarebbe stata mai del diavolo.
Passò tutti gli altri anni della sua vita a ubriacarsi, senza minimamente preoccuparsi della sua vita ultraterrena.

Venne il giorno della sua morte.
L’anima di Jack arrivò in cielo, ma ai cancelli del Paradiso gli fu rifiutato l’ingresso, non avendo mai fatto azioni buone.

Allora l’anima di Jack scese all’Inferno, ma, alla soglia, trovò il diavolo.
“Mi hai fatto giurare di non prendere la tua anima- disse il diavolo- quindi ora non posso accoglierti all’Inferno. L’unica cosa che posso fare è donarti un tizzone ardente che possa farti luce nell’oscurità”.

Così l’anima di Jack continuò a vagare nel mondo degli umani, con un tizzone tremolante tra le mani.
E’ lui che le famose zucche di Halloween raffigurano: una faccia illuminata dalla flebile luce che brilla nel buio della notte che, nel mondo anglosassone, si chiama Jack o’ lantern.

 

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