da una fiaba popolare irpina, Campania, rielaborata da Italo Calvino
C’era una volta una vecchia lavandaia che, durante la sua vita, non si era mai sposata né aveva mai avuto figli. Il suo desiderio di essere mamma, però, era molto forte.
Un giorno, mentre lavava i vestiti in un vecchio lavatoio, esclamò ad alta voce <<Ah, quanto vorrei essere mamma! Se anche avessi una figlia gallina, sarei contenta!>>.
Dopo qualche settimana, la lavandaia si accorse di essere incinta. Dopo nove mesi, con sua grande sorpresa, partorì proprio una gallina.
Stupita, ma felice, la lavandaia accudì la gallina nel migliore dei modi: la nutriva, la coccolava e le rimboccava le coperte mentre gli raccontava le storie della buonanotte.
Un bel giorno, ormai cresciuta, la gallina iniziò ad aiutare sua mamma nelle faccende domestiche. Prese uno straccio col becco e andò a sciacquarlo proprio nelle acque del lavatoio dove sua madre aveva espresso il desiderio di avere un figlio.
Qui, non vista, la gallina si trasformò in una bellissima ragazza. Con le sue braccia lavava e sciacquava lo straccio, attenta a non bagnare il meraviglioso abito bianco di cui era vestita.
Finito di lavare lo straccio, si trasformò di nuovo in una gallina e si avviò verso casa sua.
Non si era accorta, però, che dal vicino bosco, un uomo aveva visto il suo vero aspetto: si trattava del figlio del re che stava passeggiando per i boschi durante una battuta di caccia.
Il principe seguì la gallina e la vide entrare in casa della lavandaia. Allora si fece coraggio e bussò alla porta.
<<Salve– disse, non appena la donna aprì la porta- vorrei comprare la sua gallina>>.
La lavandaia, inizialmente, non voleva dar via sua figlia. Il principe, però, fu molto insistente e ricompensò la donna con molto oro.
Prese con sé la gallina e la portò nel suo castello.
Nei giorni seguenti, però, la non si decideva a ritrasformarsi in una ragazza, nonostante le suppliche del principe.
Una sera, il principe lasciò la gallina per alcune ore e si recò a un ballo organizzato nel palazzo.
Mentre tutti si divertivano, danzando al ritmo di un valzer, il principe vide tra la folla proprio la ragazza che aveva nuovamente assunto una forma umana.
Invece di correre dalla ragazza, il principe però corse nella sua stanza e bruciò le penne: in questo modo, infatti, la ragazza non avrebbe più potuto coprirsi di penne, tornando ad essere una gallina.
Dopo, corse dalla ragazza per ballare con lei.
Fu proprio alla fine del valzer che il principe chiese alla ragazza di sposarlo. Lei accettò con un sorriso timido.
Fu così che una gallina divenne principessa del reame.
Leggi un’altra fiaba targata Raggio di Sole!