Lettera di una donna che sarà madre

Lettera di una donna che sarà madre

Accorgersi di una gravidanza è un momento che rimane impresso per sempre nella vita di una donna. Inizia in quel’istante un monologo della madre che, in realtà, è già un dialogo con il proprio figlio. Riflessioni, parole che emergono, emozioni contrastanti.
Una nostra lettrice ci regala una lettera, scritta mentre aspetta il suo bambino. Un piccolo tuffo nella sua storia, una storia che accomuna moltissime donne, ma che è diversa ogni volta che viene raccontata.

“Sono incinta e adesso ???
La domanda mi rimbomba nella testa mentre leggo quella parola che non mi aspettavo o meglio non mi aspettavo capitasse subito dopo aver deciso che forse era arrivato il momento di allargare la famiglia, a noi che non è mai interessato l’iter convenzionale: il primo appuntamento dopo due mesi di convivenza e la scelta di avere un figlio senza essere sposati.
L’ultima sigaretta appena fumata. Se avessi saputo che era veramente l’ultima l’avrei fumata con più gusto. La casa che mi sembra diversa  io che mi sento inadeguata, ho paura: troppe cose a cui far attenzione, la mia vita che deve cambiare, i miei ritmi rallentare…
Respiro e penso che c’è tempo per prepararmi, come per un esame importante.
Passano i mesi e piano piano il mio pancione cresce mentre spiego la lezione ai bambini a scuola, mentre tengo lezioni private di latino ad adolescenti, mentre studio per un concorso che aspettavo da tempo.
Cerco di non rinunciare a far incastrare le cose e questa mi sembra una prima lezione per il mio bimbo: sii tu il padrone del tuo tempo.
Una donna può essere madre, insegnante, studentessa senza dover per forza rinunciare a una delle parti per essere nel giusto.
Poi però arriva la pandemia e crollano tutte le mie certezze: ho paura, paura perché i miei piani sono cambiati, paura perché non era questo il mondo che volevo incontrassero per la prima volta gli occhi del mio piccolo, paura perché non mi sento pronta, paura perché non ho gli strumenti per cambiare questa nuova realtà che mi spaventa.
Una sera però, sconfortata tra le mie lacrime, Lorenzo dalla pancia mi da un calcetto più forte ed io capisco che stavolta è lui a insegnare una lezione a me: la forza di adattarsi ed imporre la sua vita, al di là di tutto.
Tra qualche giorno sarò la sua mamma e ci sorrideremo dietro le mascherine“.

Nunzia