Estate italiana, una vacanza per pochi?

Estate italiana, una vacanza per pochi?

Non sarà un’estate come le altre. Questo è ben chiaro.
A fare la differenza non solo il Covid-19, la cui curva pandemica si sta per fortuna di giorno in giorno abbassando, ma anche gli strascichi economici che il lockdown si trascina dietro.
Secondo il Sole 24 Ore l’estate 2020 vedrà una perdita di 65 miliardi di euro di spesa turistica: una cifra da capogiro che dipende principalmente dal declino dei turisti esteri, ma anche dai turisti nostrani. Certamente quello di quest’anno, per chi potrà permetterselo, sarà un turismo di prossimità. Si tenderà ad andare in luoghi non troppo distanti da casa, nonostante le aperture dei confini regionali. Un’estate quasi a chilometro zero, ma comunque dispendiosa.

Ma ci sono bonus o incentivi per chi vorrà andare in vacanza?

In realtà sì.
Da un punto di vista di supporto economico, il decreto rilancio del governo prevede un bonus vacanze 2020, sfruttabile per periodi di vacanza che vanno dal 1 luglio al 31 dicembre 2020. Il bonus consiste in un voucher il cui importo varia a seconda della composizione del nucleo familiare. Più precisamente: 500 euro per famiglie di tre o più persone; 300 euro per famiglie di due persone; 150 euro per famiglie di un’unica persona.
Il voucher si sostanzierà, per l’80%, in uno sconto applicato direttamente dalla struttura turistica mentre, per il 20%, in una detrazione fiscale sulla dichiarazione dei redditi per l’anno 2020. Lo sconto dell’80% sarà applicato direttamente dalla struttura, ma restano attualmente escluse le piattaforme e i portali telematici. Per poter accedere al bonus si dovrà possedere un ISEE inferiore ai 40.000 euro. Inoltre, al fine di poterne usufruire effettivamente bisognerà scaricare la app “IO” e inserire il proprio numero identificativo SPID (sistema pubblico di identità digitale).

E le regole da seguire?

Oltre all’aspetto economico, l’altra incognita è quella relativa all’effettiva possibilità di andare in spiaggia.
I dubbi sembrano, almeno per ora, risolti. L’accesso alle spiagge è infatti generalmente consentito anche se una disciplina specifica può essere prevista a livello regionale.
Alcune regioni, come la Campania, prevedono la possibilità di accedere alle strutture balneari solo previa prenotazione obbligatoria che può essere attuata telefonicamente o tramite specifiche app. In tal modo sarà più semplice garantire l’accesso a un numero contingentato di bagnanti permettendo il mantenimento della distanza minima di sicurezza.
In relazione alle spiagge libere, invece, la loro apertura o meno dipende dal Comune di riferimento. Infatti, i Comuni che ritengono di non essere in grado di garantire le misure di sicurezza attraverso personale di sorveglianza potranno decidere di vietarne l’accesso.
Per quanto riguarda le regole da seguire in spiaggia, vale sempre quella relativa al distanziamento minimo di sicurezza, ma disposizioni specifiche potranno essere adottate dagli enti locali nonché dai singoli stabilimenti balneari.